Bologna

L'idea della start up bolognese: i menu digitali che si consultano dallo smartphone

I ragazzi della società "Dishcovery", negli uffici dei Giardini Margherita, hanno riconvertito l'attività durante il lockdown. Triplicando i clienti
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Nella fase della ripartenza servono servizi nuovi, che prima del lockdown nessuno avrebbe considerato essenziali. E' ad esempio il caso dei menu digitali, un'idea preziosa in un momento in cui l'igiene viene al primo posto nelle priorità delle attività commerciali. Al posto di fogli di carta o plasticati che passano di mano in mano, un codice Qr che può essere inquadrato direttamente con lo smartphone e riportare il menu del giorno sul telefono del cliente. In questa modalità si può anche ordinare dal tavolo e pagare, mantenendo così il distanziamento che tutti i virologi consigliano. Su questo tipo di attività si è concentrata la società Dishcovery, nata due anni fa e specializzata nella creazione di menu per la ristorazione, premiata nel 2018 dal Politecnico di Milano per l'innovazione. In pochi giorni ha visto 800 ristoratori richiedere il servizio e il numero dei clienti salire a 1.300.

I ragazzi che hanno sviluppato la loro attività negli spazi dei Giardini Margherita gestiti dal consorzio Arter, un incubatore di aziende della Regione dedicato alle imprese innovative, si sono dovuti velocemente reinventare durante il periodo del lockdown. "Noi ci occupavamo di traduzioni di menu per gli stranieri - spiega Giuliano Vita, classe 1991, che con il socio Marco Simonini è titolare della società - quindi nelle prime settimane di lockdown ci siamo trovati assolutamente impreparati. I contratti venivano annullati, i pagamenti posticipati, ci siamo molto spaventati all'inizio. Poi abbiamo capito che il menu digitale sarebbe diventato uno strumento di precauzione sanitaria". 

Così è nata l'idea di convertire l'attività di traduzione dei menu in quella di digitalizzazione degli ordini, che nel periodo in cui i ristoranti sono rimasti chiusi è servita anche per gestrire le consegne a domicilio, con ordinazioni e pagamenti sempre dallo smartphone, anche per ristoranti che prima non avevano mai pensato di doversi dotare di questo servizio. "Abbiamo triplicato il numero dei clienti - spiega Giuliano Vita - riceviamo dalle 100 alle 200 richieste al giorno e i ristoranti che usano questo strumento sono aumentati del 1000%". Un'innovazione che si basa anche sul fatto che tutti durante la quarantena sono stati costretti a migliorare le proprie competenze digitali, quindi ormai il 90% delle persone che si siede al ristorante non si spaventa all'idea di inquadrare un Qr Code invece che leggere il menu sulla carta. Dell'attività di call center per aiutare i clinti con la gestione del prodotto si occupa Virtual Coop, un'altra relatà bolognese che vede impiegati lavoratori diversamente abili nella creazione di prodotti e servizi informatici.

Tra l'altro proprio ai Giardini Margherita stanno per riaprire i locali Serre e Vetro, che sono rimasti chiusi per 77 giorno. Giovedì sarà quindi l'inizio ufficiale della fase due del grande parco cittadino, incubatore di imprese e luogo d'elezione per le serate estive.